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Il negazionismo : storia di una menzogna / Claudio Vercelli
Roma : Laterza, 2013
Storia e società
Résumé: Il negazionismo è un piccolo universo autoreferenziato, per alcuni aspetti quasi un genere letterario a sé, che non viene scalfito dalla ragione poiché ha una sua ragione, che riposa sulla negazione: soprattutto è un fenomeno carsico, perché a intervalli più o meno regolari, si ripresenta con inquietante costanza negando l'evidenza dello sterminio degli ebrei e, con esso, delle condotte criminali assunte dalla Germania nazista. La totalità della menzogna non sta nelle singole affermazioni ma nel loro utilizzo in sequenza, all'interno di un universo di significati che è menzognero poiché perviene a negare la realtà dei fatti. Il negazionismo, sul piano dei concetti, non è propriamente un'ideologia compiuta così come, sul versante di coloro che lo professano e lo condividono, non costituisce una setta, anche se molte delle sue manifestazioni e dei comportamenti di coloro che si riconoscono in esso farebbero pensare altrimenti. Si tratta piuttosto di un atteggiamento mentale che si traduce in un modo di essere nei confronti del passato. Al giorno d'oggi si presenta come il prodotto della stratificazione e dell'interazione di tre elementi: il neofascismo, il radicalismo di alcuni piccoli gruppi della sinistra più estrema e il viscerale antisionismo militante delle frange islamiste. Claudio Vercelli ricostruisce storicamente il fenomeno negazionista, ne descrive i protagonisti e gli ideologi, racconta la mappa concettuale...
Roma, E/O, copyr. 2013
Dal mondo. USA
Résumé: L'anello del titolo è davvero esistito: Frank lo ha trovato nella sabbia di Treblinka proprio nel momento in cui apprendeva che i suoi genitori erano morti nella camera a gas; vi era incastonato un cammeo con un profilo di donna che lui ha immediatamente identificato con la sua Anima compagna, una sorta di spirito guida che lo sosteneva e lo incitava alla speranza nei momenti più bui. A un certo punto della storia (quella narrata nel libro e quella della vita vera) la ragazza dell'anello si è materializzata davanti ai suoi occhi e ha condiviso con lui il resto della sua vita. Frank Stiffel studiava medicina quando, nel 1939, caddero sulla Polonia le prime bombe tedesche. Era un poeta, un idealista, ma il precipitare degli eventi (l'invasione tedesca, la deportazione a Treblinka, la fuga, di nuovo la cattura e infine Auschwitz) fece emergere in lui una tempra straordinariamente forte. Questo libro è nato da un suo preciso impegno: il mondo avrebbe dovuto sapere. E per questo che il racconto è tanto vivido, ha la precisione di un diario e la tensione di un libro di avventure. Da un lato la narrazione è distaccata, con inaspettati tratti di umorismo; dall'altro è intrisa di una filosofia di vita profondamente saggia e matura.
Milano : A. Mondadori, 2013
Le scie
Résumé: "Mi sono messo, da storico quale sono, sulle tracce dei nonni che non ho avuto. La loro vita finisce ben prima che cominci la mia: Matès e Idesa Jablonka sono miei parenti e al contempo sono perfetti estranei. Non sono famosi. Sono stati travolti dalle tragedie del XX secolo: lo stalinismo, la Seconda guerra mondiale, la distruzione dell'ebraismo europeo." Ivan Jablonka è uno studioso francese. Nipote di Matès Jablonka e Idesa Feder, non ha mai conosciuto i suoi nonni, assassinati ad Auschwitz. La famiglia ha origini polacche, più precisamente nel borgo di Parczew, non lontano da Lublino. È qui che Matès, "rivoluzionario di professione", muove i primi passi come attivista nel Partito comunista e per questo finisce più volte in carcere. Nella lotta conosce Idesa, la più bella ragazza dello shtetl, anche lei iscritta al partito; si innamorano, si sposano e cercano riparo a Parigi come rifugiati politici, sul finire degli anni Trenta. Ma sarà proprio a Parigi che verranno arrestati, questa volta dalla polizia francese, perché ebrei, e in seguito deportati. La mattina dell'arresto, il 25 febbraio 1943, riescono a mettere in salvo i due figli, Marcel, papà di Ivan, e Suzanne, ai quali lasciano poche righe prima della partenza verso il lager: "Vi scriviamo questa cartolina come un addio in modo che abbiate un ricordo di noi, perché tra un quarto d'ora partiremo per la Germania. I nostri cuori sono spezzati per essere stati costretti ad abbandonarvi in così tenera età".
Milano : Rizzoli, 2013
Résumé: Donne che escono in fila da un portone, tenute sotto tiro da soldati nazisti, e in primo piano un bambino spaurito con le braccia alzate. Quando si imbatte nella foto, Dan Porat decide di ricostruire la storia di quel giorno, e della distruzione del ghetto di Varsavia. Lo fa in un libro che intreccia le vite di quel bambino, di una ragazza attiva nella resistenza, e di tre soldati nazisti tra cui il generale delle SS Jürgen Stroop. Un libro che ha il respiro di un romanzo e la verità della storia, in cui assieme alla narrazione viva e partecipata di quel dramma scorrono le foto selezionate da Stroop per documentare l'annientamento del ghetto, e altre inedite scovate dall'autore in anni di ricerche, volti e i gesti di uomini e donne comuni destinati a diventare vittime e carnefici.
Diario, 1941-1943 / Etty Hillesum
Ed. integrale / a cura di Jan G. Gaarland
Milano : Adelphi, copyr. 2012
La collana dei casi ; 92
Résumé: All'inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: "Vietato agli ebrei". Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Etty annota: "La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare". Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell'anima. Non pensa un solo momento a salvarsi. Pensa a come potrà essere d'aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il "destino di massa" della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel "pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato" la sua capacità di essere un "cuore pensante". A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell'orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più "inospitale".
Un secolo di saggezza / Caroline Stoessinger ; prefazione di Václav Havel
[Milano] : Sperling & Kupfer, copyr. 2012
Saggi
Résumé: A 108 anni la pianista Alice Herz-Sommer è la più anziana fra i sopravvissuti alla Shoah ed è stata protagonista e testimone del "secolo breve" e del primo decennio del nuovo millennio. È sopravvissuta al campo di concentramento di Theresienstadt, ha partecipato al processo di Adolf Eichmann a Gerusalemme e ha incontrato sul suo cammino alcuni fra i più affascinanti personaggi del nostro tempo. Nella Praga magica di inizio secolo la sua famiglia frequentava Franz Kafka (che lei chiamava "zio Franz"), Gustav Mahler, Sigmund Freud e Rainer Maria Rilke. In Israele Golda Meir e Arthur Rubinstein erano tra i fedeli amici che visitavano la sua casa per sentirla suonare. Si è esibita sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, ma dice di non aver mai suonato così bene come a Theresienstadt, dove la musica era tutto ciò che le rimaneva. Oggi vive a Londra, e ancora si esercita al piano per ore, ogni giorno. Nonostante la prigionia nel lager, la morte - per mano dei nazisti - della madre, del marito e di molti amici, e la prematura scomparsa del figlio, Alice non ha mai ceduto all'amarezza o al pessimismo, trovando consolazione e salvezza nel potere dell'arte e nella capacità di vedere in ogni persona, persino nei suoi nemici, un pizzico di umanità e bontà. "Un secolo di saggezza" è la storia illuminante di una donna determinata a scegliere sempre il bene, anche di fronte al male assoluto. È una lezione preziosa sull'amicizia e la semplicità, sulla forza dell'arte e l'ottimismo. Prefazione di Václav Havel.
Hetty : una storia vera / Hetty E. Verolme
Milano : Il castoro, copyr. 2012
Résumé: Hetty ha dodici anni nel 1943 quando viene strappata ai genitori e imprigionata con i fratelli nella casa dei bambini del campo di Bergen-Belsen, lo stesso dove muore Anna Frank. Come Anna Frank, Hetty ha vissuto ad Amsterdam prima di essere presa prigioniera, ma il destino le dà un compito diverso. Personaggio straordinario e positivo, è lei a fare da mamma ai bambini del campo, è lei a moltiplicare i momenti di dolcezza, è lei a ripetere ai piccoli prigionieri che - anche nell'orrore - la vita è bella. Età di lettura: da 11 anni.
Auschwitz : ero il numero 220543 / Denis Avey ; con Rob Broomby
Roma : Newton Compton, 2011
I volti della storia ; 221
Résumé: Nel 1944 Denis Avey, un soldato britannico che stava combattendo nel Nord Africa, viene catturato dai tedeschi e spedito in un campo di lavoro per prigionieri. Durante il giorno si trova a lavorare insieme ai detenuti del campo vicino chiamato Auschwitz. Inorridito dai racconti che ascolta, Denis è determinato a scoprire qualcosa in più. Così trova il modo di fare uno scambio di persone: consegna la sua uniforme inglese a un prigioniero di Auschwitz e si fa passare per lui. Uno scambio che significa nuova vita per il prigioniero mentre per Denis segna l'ingresso nell'orrore, ma gli concede anche la possibilità di raccogliere testimonianze su ciò che accade nel lager. Quando milioni di persone avrebbero dato qualsiasi cosa per uscirne, lui, coraggiosamente, vi fece ingresso, per testimoniare un giorno la verità. La storia è stata resa pubblica per la prima volta da un giornalista della BBC, Rob Broomby, nel novembre 2009. Grazie a lui Denis ha potuto incontrare la sorella del giovane ebreo che salvò dal campo. Nel marzo del 2010, con una cerimonia presso la residenza del Primo ministro del Regno Unito, è stato insignito della medaglia come "eroe dell'Olocausto".
Avise : Association valdôtaine archives sonores, copyr. 2011 (Saint-Christophe : Duc)
Résumé: Á la base de ce projet d’un livre associé à un film en DVD, l’intention de transmettre aux nouvelles générations le témoignage direct de Louis Meynet de Sarre, déporté dans les camps allemands pendant la Seconde guerre mondiale ainsi que de fournir aux enseignants un instrument pour aider les jeunes à récupérer l’intérêt pour les événements passés et les expériences de ceux qui les ont précédés, en profitant de l’ occasion pour discuter de sujets qui, évidemment, contribuent à la formation d’une conscience historique.
Neuengamme : matricule 40269 / Johannès Pallière
Montmélian, La fontaine de Siloé, 2011
Roma : Laterza, 2011
Storia e società
Résumé: 8 febbraio 1972. Il settantacinquenne agente di polizia in pensione Walther Becker attende il suo verdetto in un'aula di tribunale di Amburgo. È sotto processo per il ruolo svolto nella liquidazione del ghetto ebraico di Wierzbnik in Polonia il 27 ottobre 1942, nel corso del quale circa 4.000 ebrei sono stati mandati a morte nelle camere a gas di Treblinka, 60-80 uccisi sul posto e circa 1.600 inviati in tre campi di lavoro nella vicina Starachowice. Decine di sopravvissuti testimoniano la sua partecipazione all'operazione nazista. È stato visto uccidere, picchiare numerosi ebrei e ordinare che altri venissero ammazzati. In sua difesa, l'anziano signore dichiara che, all'oscuro dell'imminente deportazione, si è trattenuto per quarantacinque minuti nella piazza del mercato, dove gli ebrei sono stati rastrellati e caricati sul treno, per poi allontanarsi senza far nulla. Il giudice crede a lui e non ai testimoni oculari, ritenuti poco attendibili perché non rispondenti alle caratteristiche di un teste 'ideale', ossia un osservatore 'indifferente, attento e intelligente' che guarda agli eventi in modo 'disinteressato e distaccato'. Il verdetto decreta l'assoluzione e Becker esce dal tribunale da uomo libero. Christopher R. Browning ha studiato gli atti del processo e le relative indagini, raccolto e analizzato i resoconti diretti di 292 sopravvissuti, in un arco di tempo che va dal 1945 al 2008, vagliato interviste e testimonianze video.
[Napoli] : L'ancora del Mediterraneo, 2011
Le gomene ; 85
Résumé: Io sono una testimone di seconda generazione, non ho vissuto la guerra, non sono una sopravvissuta allo sterminio, ma sono figlia ed erede del nazismo e delle leggi razziali fasciste. Senza il nazismo, Heinz e Gughy con molta probabilità non avrebbero lasciato Berlino per rifugiarsi in Palestina. Heinz non si sarebbe arruolato nella Brigata ebraica al seguito degli Alleati, non sarebbe mai giunto a Napoli e non avrebbe conosciuto Luciana. Lei avrebbe continuato gli studi, avrebbe preso il diploma di pianoforte, sarebbe stata una donna indipendente. Non ci sarebbe stata una bambina proveniente da Haifa che dei nonni paterni berlinesi non ha mai visto neanche una fotografia. Allora mi chiedo: chi viene da una storia così ha o non ha titolo per sentirsi una testimone? E così io questa storia comincio a raccontarla.
Shoah : le colpe degli italiani / Marino Ruzzenenti
Roma : Manifestolibri, copyr. 2011
La nuova talpa
Résumé: A oltre sessantacinque anni dalla tragedia della Shoah, manca ancora una riflessione esauriente sulle responsabilità italiane per lo sterminio degli ebrei, sulle colpe del cattolicesimo e del fascismo. Il volume dà un contributo a questa indagine analizzando in profondità due pagine inedite. Innanzitutto indaga sul ruolo che svolse il cattolicesimo italiano, attraverso la figura chiave dell'intellettuale Mario Bendiscioli, nella gestazione delle leggi antisemite del 1938. Documenta poi come i fascisti della repubblica sociale furono protagonisti di primo piano, spesso in competizione con gli stessi tedeschi, nella caccia agli ebrei da avviare allo sterminio. Da questo studio emerge un radicamento tutt'altro che marginale del razzismo in molti settori della società italiana, che tante ricostruzioni storiografiche hanno preferito sminuire o lasciare nell'ombra.
Roma : Laterza, 2011
I Robinson. Letture
Résumé: La fotografia del bambino di Varsavia è vittima della sua grande efficacia. Nell'era multimediale planetaria, un piccolo clic ci fa passare da una vittima all'altra: clic! Mohammed al-Durah cancella il bambino di Varsavia; clic! È il turno del piccolo Eliàn Gonzàlez... La confusione sentimentale e politica è totale. L'immagine del ghetto di Varsavia non è più un documento: ha smesso di essere uno strumento pedagogico; sfocata, travestita, abusata, stravolta, sequestrata, ha perduto la sua capacità di messa in guardia; non informa più, è erosa dagli usi distorti. L'immagine si è modificata, consumata: portatrice all'inizio di una verità fondamentale, è diventata supporto di menzogne al servizio dei peggiori deliri. All'interno di un processo accelerato di globalizzazione degli affetti, delle emozioni, delle sensibilità, si fa sempre più riferimento 'all'opinione pubblica mondiale'. E ormai l'unico dovere di questa opinione pubblica è di commuoversi, di commuoversi spesso, di commuoversi e basta. L'analisi e la comprensione dei processi storici vengono messe da parte a favore della sola dimensione emotiva delle immagini. In sostanza, in una certa misura sono delle storie senza storia - né quella degli individui né quella dei popoli - quelle che oggi offrono agli occhi e alla comprensione queste immagini. L'immagine ha cessato di essere archivio. Non sollecita più il nostro desiderio di conoscere. Dopo essere stata verità, l'immagine si è trasformata in menzogna.
Il bambino nel paese del sole / Eric Lamet ; traduzione di Ilaria Katerinov
[Milano] : Sperling & Kupfer, copyr. 2011
Saggi
Résumé: Marzo 1938. Le truppe naziste marciano sull'Austria. La famiglia di Eric, ebrea polacca ma residente a Vienna, è costretta a una drammatica fuga, e scappa in Italia. Ma il Paese di Mussolini non è un porto sicuro: con la promulgazione delle leggi razziali e lo scoppio della guerra, Eric, otto anni, e mamma Lotte sono inviati al confino a Ospedaletto d'Alpinolo, in provincia di Avellino, un luogo in cui la vita sembra essersi fermata al secolo precedente. Lontano dagli scenari di guerra, il paesino del Sud vive secondo i ritmi immutabili della natura: per il ragazzino di città è la scoperta di un mondo incredibile e affascinante. Vivere all'aria aperta, senza scuola né obblighi di sorta, al piccolo Eric pare quasi una favola avventurosa. Mentre la madre fa l'impossibile perché il suo bambino possa godere, nonostante tutto, della magia dell'infanzia, i due fuggiaschi conquistano a poco a poco l'affetto della gente del posto e conoscono un nuovo marito e padre, generoso e amorevole. Peccato che un sogno, anche il più bello, non duri per sempre. La violenza del conflitto non risparmia le montagne di Ospedaletto e il ragazzo è così costretto a crescere in fretta, sperimentare l'odio, sentire l'odore della morte. A guerra finita Eric non sarà più lo stesso, ma il Paese del sole, il Paese che lo ha salvato da un destino ancora più tragico, rimarrà per sempre nel suo cuore. Un'emozionante storia vera, raccontata con intensità e ironia dal suo protagonista, oggi ottantunenne.
Venezia : Marsilio, 2011
Gli specchi
Résumé: Ogni anno, dall'Italia, più di 60.000 visitatori raggiungono il Lager di Auschwitz; per lo più gruppi di studenti e di insegnanti, ma anche famiglie e singole persone. Dal 1959 il loro numero cresce continuamente, nonostante sia trascorso ormai più di mezzo secolo dalla sua liberazione. Chi si reca a Oswiecim (Polonia) e visita il Lager di Auschwitz, che ha sede nel campo base, e poi raggiunge Birkenau, il campo di sterminio poco distante, spesso non riesce a capire come funzionava questo immenso centro di sterminio e di afflizione. Intorno a questo luogo memoriale immerso in un grande e profondo silenzio che lascia esterrefatti, la vita scorre e la città come i suoi abitanti cercano di mostrarsi per quello che sono oggi, senza riuscire a risolvere (ma si potrà mai?) il conflitto tra il presente e un passato che non passa. Per capire occorre arrivare a Oswiecim preparati e informati, ma poi sul luogo che tra il 1940 e il 1945 vide morire più di un milione di ebrei e fu il Lager del martirio di un'Europa soggiogata dalla scure nazista, gli occhi guardano ciò che rimane senza troppo comprendere. Visitare Auschwitz è una guida ricca di informazioni, fotografie e mappe, di suggerimenti puntuali per aiutare il visitatore a entrare in ciò che resta oggi di questo terribile passato, uno strumento per cominciare a ricostruire la storia del complesso concentrazionario e a rivivere i frammenti di vita quotidiana di molti dei deportati ebrei e non che vissero in questo luogo i loro ultimi giorni.